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“Calcio Romantico” ricorda l’arrivo di Alexi Lalas al Padova nel 1994

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Fonte | Federico per CALCIO ROMANTICO

Quando Roberto Baggio tira alto il suo rigore, il mondiale a stelle e strisce del 1994 va in archivio e, mentre il Brasile festeggia il suo quarto titolo, partono le prime considerazioni sulla kermesse appena conclusa. Giocare a mezzogiorno perché in quel momento in Europa è prima serata è una cosa folle se pensiamo che un mondiale debba esaltare gesti tecnici e prodezze atletiche dei giocatori. Normale, se invece pensiamo che USA 1994 è stata soprattutto un’operazione commerciale, pianificata da anni dalla FIFA e tutto sommato ben riuscita. Infatti, anche se come canta Elio fondamentalmente agli americani non interessano i mondiali di calcio americani, gli stadi sono stati sempre pieni, magari di emigranti o di gente che si chiedeva perché la palla fosse sferica e non ellittica. E poi, nonostante negli Stati Uniti il soccer si giochi solo nei college e non ci sia più un campionato professionistico tipo NBA, la nazionale padrona di casa si è ben difesa, ha passato per la prima volta dal 1930 il primo turno, ha ceduto agli ottavi solo 1-0 ai futuri tetracampeão verdeoro e ha messo in mostra individualità di tutto rispetto, come Tab Ramos e John Harkes, e personaggi tipici del melting pot stile USA che comunque a pallone sanno dire la loro, come il portiere italo-americano Meola, il soldato dei marines Stewart, il meticcio Cobi Jones e il ribelle Alexi Lalas.

Mamma americana, papà greco, alto e dinoccolato, capelli rossicci tenuti lunghi sin da quando è ragazzo, baffetti e pizzetto. Lo vedresti meglio con una chitarra in mano che a fare il difensore centrale sul prato verde. Lo vedresti meglio lì semplicemente perché Alexi appena esce dal campo fa proprio quello. Un anticonformista dalla faccia simpatica che nel frattempo è sbarcato in Italia ed è diventato il primo statunitense del nostro campionato. Dato che per veder partire la Major League Soccer ci vorranno infatti almeno due anni, i nazionali USA che ancora non ce l’hanno sono stati caldamente invitati a cercarsi una sistemazione in Europa. Lalas così ha scelto l’Italia e Il Padova, appena promosso in A, ed è subito diventato un personaggio. I giornali lo rincorrono e lui rilascia interviste con tranquillità e in modo scanzonato così come quando gioca o suona: così si scopre che è ateo, legge libri e Il giovane Holden è il suo preferito, ringrazia Cristoforo Colombo e il suo allenatore in nazionale Milutinović per avergli permesso l’avventura italiana e non gli frega molto di sapere a chi assomiglia col suo pizzetto.

Poi inizia il campionato e le cose si fanno più serie. Dopo cinque giornate il Padova ha solo un punto, ha fatto solo 3 gol che gli sono valsi un pareggio rocambolesco a Napoli, ne ha presi 15 e ora ospita il Milan di Capello, campione d’Italia e d’Europa in carica. Sembra tutto già scritto, ma gli allenatori Stacchini e Sandreani e tutti i giocatori forse capiscono di giocarsi molto più di tre punti quel giorno e così riescono nel miracolo. Al 27′ è proprio il greco americano a portare in vantaggio i biancoscudati sugli sviluppi di un’azione un po’ confusa (IN BASSO IL VIDEO DELLA PARTITA), poi nella ripresa un gran tiro da fuori del terzino Gabrieli sigla il definitivo 2-0. È il 16 ottobre 1994 e quel giorno il Padova e Lalas capiscono di potersi giocare la salvezza. Tra il dire e il fare ci sono di mezzo altre ventottto giornate di campionato e un drammatico spareggio, giocato a Firenze e vinto contro il Genoa ai rigori, ma alla fine la salvezza arriva. Alexi Lalas è uno dei protagonisti: gioca tutte le partite tranne una, segna anche al Torino alla ventesima giornata, nello spareggio un suo gol apparso regolare viene annullato e nel frattempo continua a suonare Springsteen nella sua villa di Abano Terme.[1]

Arriva l’estate. Lalas risponde alla chiamata del nuovo ct Sampson e vola a disputare la Copa América. Si toglie il lusso di segnare un gol di tacco nel trionfo americano contro l’Argentina (3-0, IN BASSO IL VIDEO CON IL GOL DI LALAS), poi gli USA si fermano in semifinale. Un anno meraviglioso chiuso in modo magico, che però non si ripete. La stagione 1995/96 infatti inizia male. Lalas gioca poco, non sta benissimo fisicamente, il Padova sprofonda dopo un inizio dignitoso e a marzo arriva la chiamata oceanica. La Major League è ai nastri di partenza e come previsto gli americani tornano a casa. Lo aspetta una nuova fase della carriera che gli darà anche una CONCACAF Champions Cup nel 2000 con i Los Angeles Galaxy e l’emozione di un altro mondiale, meno produttivo del precedente.

I fasti di quella annata 1994/95 vissuta nel cuore del calcio che conta non torneranno più e Lalas rimarrà nel cuore e nel ricordo dei romantici come quel simpatico e alto ragazzotto con pizzo e capelli lunghi che il palco ha prestato al calcio.

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[1] Segna anche in Coppa Italia il 21 settembre 1994 in Inter-Padova 0-1, ritorno del secondo turno, ma il gol non serve perché i nerazzurri hanno nettamente vinto 3-0 l’andata

IL GOL DI TACCO DI LALAS IN USA-ARGENTINA 3-0 1995:

Il Primo gol di Lalas nel Padova in Padova-Milan 2-0 1994:

Alexi Lalas canta gli Houtie and the Blowfish


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